lunedì 31 agosto 2009

Ordinaria follia. I posti di lavoro si vincono al concorso a premi.



Una nota catena di supermercati bandisce un concorso a premi. E fin qui nulla di strano. Leggendo il volantino distribuito a tappeto in tutta la provincia di Varese, però, si apprende che il primo premio sono 10 POSTI DI LAVORO. Alcune considerazioni. La prima è che la catena di cui sopra evidentemente non seleziona il personale (chiunque può vincere i fantomatici posti). La seconda è che, probabilmente, il concorso non è legale, perché riservato esclusivamente ai residenti in Italia (facciamo parte di una cosa che si chiama Unione Europea, dove, per legge, i cittadini degli altri paesi membri non possono essere discriminati a priori in ambito lavorativo). Terza e più grave considerazione, il concorso a premi. Una volta si vincevano soldi, automobili, viaggi, beni di lusso insomma. Non la possibilità di venire sfruttati per 40 ore settimanali, con un lavoro a tempo determinato, pagati un obolo. Ciò che dovrebbe essere diritto costituzionale è diventato chimera, terno al lotto, lotteria. Ultima considerazione, il signore che si è inventato questo concorso è un gran furbone: le persone che verranno assunte probabilmente sarebbero state assunte comunque, e così il costo del concorso è pari a zero. Notate infine gli occhi della ragazza della pubblicità, che brillano di gioia grazie a fotoshop.

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