giovedì 30 luglio 2009

Calcestruzzo taroccato e olocausto nucleare.


Ecco brevemente cosa accade all’interno di una centrale nucleare. Si bombardano barre di uranio con dei neutroni. Le barre di uranio si dividono in cripton e bario. Esistono poi delle barre di controllo che fungono da “porte tagliafuoco”. Il luogo dove si svolge la fissione si chiama “nocciolo”. Il nocciolo sta immerso nell’acqua che raggiunge una temperatura di circa 300°, tenuta in pressione. Nocciolo ed acqua sono all’interno di un contenitore chiamato “vessel”, composto da calcestruzzo spesso circa un metro e mezzo e da uno strato sottile di acciaio. Tanto per avere un’idea, il contenitore deve essere in grado di resistere ad un attacco missilistico o ad un sisma. Poi c’è tutta la struttura esterna e gli edifici intermedi di contenimento, anch’essi progettati con specifiche particolari, ma sostanzialmente di cemento “molto” armato. Quando ho letto che Legambiente ha denunciato e mappato decine e decine di edifici pubblici costruiti con calcestruzzo fatto con sabbia di mare, troppa acqua, poco cemento e armando meno del dovuto (su 48 edifici pubblici verificati dalla Protezione civile siciliana, 43 non hanno superato i test antisismici, perché fatti con “cemento molle”. A Crotone sono stati utilizzati per la costruzione di un edificio addirittura dei rifiuti tossici) ho fatto due più due e mi sono tremate le gambe. A chi andranno gli appalti per la costruzione delle centrali nucleari? Quelli al sud, in mano alla criminalità organizzata. Quelli del nord… probabilmente anche. Con quali materiali costruiranno le centrali? Ve l’immaginate il “nocciolo” dentro un contenitore di sabbia di mare e cartone?

mercoledì 29 luglio 2009

Quando CL uccide

In Italia esiste una piaga gravissima di cui nessuno parla. Si tratta dei medici antiabortisti che dietro il paravento dell’obiezione di coscienza disattendono un servizio pubblico garantito per legge. Si aggiunga che nella sanità pubblica (non parliamo poi di quella privata) sempre più medici in quota CL arrivano a ricoprire cariche di responsabilità all’interno di ospedali e istituti di cura (in Lombardia hanno occupato praticamente tutto). Ebbene, nella relazione sull’attuazione della legge 194 al parlamento il sottosegretario Roccella ha comunicato che gli aborti nel 2008 sono calati del 4,1%. A questo ha aggiunto, però, che sono in aumento quelli clandestini (circa 15.000, che la legge sulla sicurezza potrebbe far raddoppiare se non aumentare in modo addirittura più drammatico) e che oltre il 70% dei medici italiani fa obiezione di coscienza (chissà se la percentuale è in linea con quella che riguarda i medici che lavorano contemporaneamente nel pubblico e nel privato…). Infine il caro Roccella ha concluso affermando che la pillola Ru486 è pericolosa per le donne e non deve entrare in ospedale (il signor Volontè, dell’UDC, per conto suo l’ha definita “pillola assassina”). Ma perché nessuno dice che in Italia non c’è uno straccio di informazione e prevenzione su questi temi, e che i consultori, grande conquista degli anni ’70, gestiti da donne per le donne, ormai sono rari come mosche bianche? L’importante è che l’“organizzazione” prosperi sulle disgrazie altrui e sulla pelle delle più deboli, in comunione e senza liberazione. Una vergogna.

giovedì 16 luglio 2009

Michele Serra come Piero Chiara

La giunta del comune di Varese, con delibera n.341, ha querelato Michele Serra per un pezzo apparso sul mensile L’Espresso del 28 maggio nella rubrica “satira preventiva”. Il pezzo, caustico e divertente come nello stile dello scrittore, ha fatto andare su tutte le furie Comune e Provincia. Tra le motivazioni della querela vi è anche il fatto che “il giornalista stigmatizza, in particolare, una serie di proposte nonché valutazioni espresse dalla Lega Nord in merito ad alcune criticità di funzionamento di Malpensa”, (non si capisce perché l’avvocato che assisterà il comune, ente pubblico, debba anche difendere le ragioni della lega nord, partito politico e quindi di parte). Fa sorridere pensare che un altro scrittore, Piero Chiara, ebbe a dire in un suo bel racconto comparso nella raccolta “L’uovo al cianuro” che “Varese non fu mai fascista, né tantomeno garibaldina. Varese – cito a memoria ma il senso è questo – non è neppure una città, ma un paese di bottegai che pensano solo al denaro”. Fa sorridere, dicevo, pensare che a questo scrittore è dedicato un premio che vorrebbe essere il fiore all’occhiello della vita culturale varesina. Per chi volesse leggere il pezzo di Michele serra http://espresso.repubblica.it/dettaglio/a-malpensa-ci-pensa-la-lega/2083523/18

mercoledì 15 luglio 2009

Nubifragio a Varese II





Ecco altre foto del disastro di questa mattina. Pare ci siano stati danni anche piuttosto ingenti, sia per quanto riguarda il manto stradale che per quel che concerne i privati cittadini: cantine allagate, macchine incidentate, e così via. Nella prima foto si può vedere un ampio pezzo d'asfalto strappato da un marciapiede e trasportato più in là.
Da un'Ansa di pochi minuti fa: "Trenta interventi effettuati e 12 persone tratte in salvo: è il primo bilancio dei Vigili del fuoco di Varese ancora impegnati nelle operazioni di soccorso a seguito della violenta alluvione che nella prima mattina ha portato diversi straripamenti e frane lungo il corso del fiume Olona. Non risultano feriti, ma solo danni a case, strade e automobili, oltre ad alcuni alcuni casi di attacco di panico. Particolarmente colpito il comune di Arcisate, in cui il livello delle acque si sta lentamente abbassando dopo aver raggiunto anche i 20 centimetri nelle strade, lasciando gli scantinati delle abitazioni colmi di fango. Il sindaco di Arcisate, Angelo Pierobon, è impegnato in una riunione operativa convocata in prefettura a Varese per decidere gli interventi per fronteggiare l'emergenza. Trenta interventi effettuati e 12 persone tratte in salvo: è il primo bilancio dei Vigili del fuoco di Varese ancora impegnati nelle operazioni di soccorso a seguito della violenta alluvione che nella prima mattina ha portato diversi straripamenti e frane lungo il corso del fiume Olona. Non risultano feriti, ma solo danni a case, strade e automobili, oltre ad alcuni alcuni casi di attacco di panico. Particolarmente colpito il comune di Arcisate, in cui il livello delle acque si sta lentamente abbassando dopo aver raggiunto anche i 20 centimetri nelle strade, lasciando gli scantinati delle abitazioni colmi di fango. Il sindaco di Arcisate, Angelo Pierobon, è impegnato in una riunione operativa convocata in prefettura a Varese per decidere gli interventi per fronteggiare l'emergenza. "

Nubifragio a Varese







Questa mattina, per due ore e mezza di pioggia (6.00-8.30), la città è andata completamente in tilt. Viabilità bloccata (via Peschiera chiusa per allagamento, molte altre vie trasformate in fiumi e torrenti), ciottoli e detriti sull'asfalto, voragini. Anche le ferrovie bloccate. Per due ore e mezza di pioggia. Ma come le hanno fatte le strade? Ma chi ha dato il permesso di costruire sopra il tracciato di rigagnoli e torrentelli? Per fortuna tra poco ci sarà la nuova diga in valle Olona, che non servirà assolutamente a nulla!

martedì 14 luglio 2009

Sciopero!


Oggi sciopero contro il ddl a 'nfamo!

venerdì 10 luglio 2009

Contenuto nel ddl sviluppo, fresco fresco di approvazione.



“Art. 25. (Delega al Governo in materia nucleare) 1. Il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, nel rispetto delle norme intema di valutazione di impatto ambientale e di pubblicità delle relative procedure, uno o più decreti legislativi di riassetto normativo recanti la disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché dei sistemi per il deposito definitivo dei materiali e rifiuti radioattivi e per la definizione delle misure compensative da corrispondere e da realizzare in favore delle popolazioni interessate.”
Inutile ricordare che un Premio Nobel come Carlo Rubbia ha ripetuto più volte che oggi non esiste un metodo sicuro per lo stoccaggio delle scorie radioattive e che anzi c’è un rischio concreto molto pesante per la salute. Stiamo buttando via l’ultima cosa decente che era rimasta in Italia (ma non c’era stato un referendum? Cos’è, cadono in prescrizione?). L'unica consolazione è che, quando saremo al cimitero, l'energia elettrica per i lumini la pagheremo molto meno...

Il Paese dei papponi geniali



Indovina indovinello, cosa c'è di strano in queste due foto? Che quella sopra è il ministro della Repubblica Italiana che ha scritto e fatto approvare il ddl di cui si legge nel cartello sotto. E adesso fa la salvatrice della patria tra le macerie dell'Aquila al G8. Non faccio commenti se non sull'idiozia e l'ipocrisia dell'essere umano.

martedì 7 luglio 2009

Le badanti sono retroattive?



Apprendo ora da un’agenzia che i ministri Maroni e Sacconi sostengono che il reato di clandestinità previsto nel pacchetto sicurezza approvato il 2 luglio “non si può applicare a chi è già entrato in Italia anche se irregolarmente” e che “la legge non è retroattiva”. Ma, benedetti figlioli, come si fa a stabilire quando un clandestino (cioè un “invisibile” per definizione) è entrato in Italia? Glielo si chiede? E qualcuno secondo voi dirà “sì, sono entrato dopo il 2 luglio, sbattetemi fuori con regolare processo”?. Legge iniqua, razzista, e pure stupida. D’altronde, visto chi l’ha stesa e approvata…

venerdì 3 luglio 2009

È legge l'esclusione dei bambini stranieri dai diritti più elementari



(da "Redattore Sociale", 2 luglio) ''Subito un tavolo di confronto con le istituzioni per valutare le conseguenze. È legge l'esclusione dei bambini stranieri dai diritti più elementari”. È la reazione immediata di Terre des hommes all'approvazione definitiva del pacchetto sicurezza, "senza alcuna modifica che tuteli i diritti fondamentali dei minori stranieri e quelli nati nel nostro territorio da genitori migranti irregolari”. “Introducendo il reato di clandestinità - dichiara il presidente Raffaele - viene di fatto sancita per legge l'esclusione di questi bambini dai più elementari diritti - quali il diritto a un nome e a una identità – in aperto contrasto con le convenzioni internazionali firmate dall'Italia e con la stessa nostra Costituzione. Per questo riteniamo indispensabile aprire al più presto un tavolo di confronto tra società civile e il governo per studiare a fondo le effettive conseguenze di questo provvedimento e arrivare alle necessarie modifiche. Se ciò non fosse possibile stiamo ipotizzando il ricorso ad altri strumenti, come la proposta di una legge d'iniziativa popolare".