martedì 11 agosto 2009

È arrivato il proibizionismo. Una birra per strada costa 500 euro.

Oltre a pericolose censure alle quali ci ha ormai da tempo abituato l’assordante silenzio di un’opinione pubblica drogata, oltre alla legalizzazione delle nuove squadracce fasciste, oltre al fatto che una delle più alte cariche della Repubblica sia un borioso puttaniere, ora ci si mette anche la microdeficienza degli amministratori locali a peggiorare le cose: a Gallarate siamo tornati ai tempi del proibizionismo, con l’aggiunta dell’invito a nascondere in pubblico bevande alcoliche (avete presente i clochard americani con la bottiglia nel sacchetto di carta?). Accade infatti che in questo paesone industriale della provincia di Varese l’ordinanza anti alcol (per strada, ovviamente, così i cattivi extracomunitari non possono più bere senza sedersi ai tavoli interni) ha mietuto la prima vittima. L'ordinanza vieta di bere alcolici, tanto nei parchi pubblici quanto in piazze e strade, tutti i giorni dalle 19 alle 8. Un divieto che, per i minorenni, si estende fino a coprire l’intero arco delle 24 ore. Per chi ancora non ha 18 anni, è punita anche la detenzione in assenza dei genitori o di chi esercita la patria potestà. Domenica sera la polizia locale di Gallarate ha multato un giovane di 28 anni pizzicato con una bottiglia di birra (di birra!) in mano in piazza Risorgimento. Impegnati in un normale controllo, i vigili hanno sorpreso il ventottenne mentre passeggiava e l’hanno multato: la sua refrigerante bibita gli è costata la bellezza di 500 euro, sanzione massima (simpatici i vigili, eh?) prevista dal provvedimento.

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