martedì 16 giugno 2009

Come sta la gente nelle tendopoli?


Oggi manifestazione a Roma di sindaci aquilani e presidente della provincia. Gli sfollati nelle tendopoli trattati come sorvegliati speciali. E molti, moltissimi sono anziani. Secondo l’indagine condotta nei campi di Coppito, Centi Colella, Piazza d’Armi, Colle Maggio e nelle 5 tendopoli di Paganica, la popolazione che vive nelle tende è composta quasi esclusivamente da over 60. I giovani e le persone in età da lavoro, circa 33.535, hanno trovato sistemazione altrove. In provincia dell’Aquila, secondo l’Inps, vivono 73.664 pensionati, quasi il 50% di loro, 30.750 persone, vive con meno di mille euro al mese e tra questi 15 mila vivono con meno di 500 euro al mese. Secondo Limo Scoccia, coordinatore dei medici di base che operano nei campi, molti anziani “portati lontano dalla famiglia sono morti in poco tempo, mentre prima, assistiti nella propria casa, conducevano una vita dignitosa”. I problemi vanno da quelli psicologici - la perdita di ogni intimità, solitudine che acuisce gli stati di depressione, profonda prostrazione, disagio e spaesamento dovuti al fatto che il terremoto ha tolto loro qualsiasi idea di futuro - a quelli sanitari. Tra quelli sanitari il principale è legato al caldo e al freddo che si subiscono nelle tende (nelle quali convivono, è bene sottolinearlo, 8 persone), causa di malattie da raffreddamento che provocano bronchiti e broncopolmoniti. “Gli anziani inoltre non si muovono più e bevono poco e questo causa disidratazione – spiega Marco Pozzone, primario del reparto di geriatria dell’ospedale san Salvatore -, la disidratazione comporta insufficienza renale, complicanze infettive e un generale peggioramento dello stato mentale”.

Una domanda al presidentissimo: chi si occupa di questa gente?

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