mercoledì 3 giugno 2009

Come non si fanno le cose. Una piccola storia per un piccolo paese.


Lonate Ceppino è un paese della provincia di Varese. Il 24 maggio, 2 settimane prima delle elezioni del 6 giugno, ha inaugurato la biblioteca. E fin qui nulla di strano, inaugurazione elettorale come se ne fanno tante. Vorrei però fare alcune precisazioni. La prima è che il 6 giugno a Lonate si vota anche per il comune. La seconda è che il comune è governato dalla Lega Nord, così come la provincia (insieme ad altri) la regione (sempre insieme ad altri), lo stato (insieme agli stessi di prima). La terza è che la biblioteca non è stata costruita ex novo, ma semplicemente ristrutturata. A ciò si aggiunga che la metratura della biblioteca ristrutturata è inferiore agli standard richiesti dalle linee guida IFLA e da quelli della Regione Lombardia (è stata sì ristrutturata, ma non ingrandita, perdendo una buona occasione); che la biblioteca è a scaffale aperto ma non tutti gli scaffali sono raggiungibili dagli utenti (c’è una scala che dovrebbe usare la bibliotecaria sottraendo tempo al proprio lavoro. Nella foto sopra si vede chiaramente l'impossibiltà di utilizzare gli scaffali più alti. Da notare che quello è lo spazio dedicato ai bambini); che la dimensione “artistica” degli scaffali non sempre consente l’inserimento – seguendo la collocazione derivata dalla cdd – dei volumi più grandi (chiedere qualcosa anche alla bibliotecaria e non affidarsi sempre ciecamente agli architetti strapagati no, vero?).
A questa inaugurazione ha partecipato il sindaco uscente, Giovanni Galvalisi (lega Nord), il presidente della provincia di Varese Dario Galli (lega Nord) e, udite udite, il ministro dell’Interno(sempre lega Nord) Roberto Maroni! Uno dei più importanti ministri dello Stato Italiano non ha nulla di meglio da fare che andare ad inaugurare la fine dei lavori di ristrutturazione di una bibilioteca di un comune di 5.000 abitanti! Taccio sui manifesti elettorali con i quali la lega ha tappezzato la provincia (alcuni addirittura recitavano qualcosa tipo “salviamo il territorio dei nostri padri, basta cemento” quando sono i loro amministratori i principali responsabili dello scempio edilizio del territorio).

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