martedì 26 maggio 2009

Pensierino


Secondo l'Istat sono circa 2 milioni e mezzo, 10,4% del totale, le famiglie che hanno difficoltà economiche più o meno gravi e risultano potenzialmente vulnerabili soprattutto a causa di forti vincoli di bilancio. Si tratta di famiglie che spesso non riescono a mettere da parte dei risparmi e che nella maggioranza dei casi non hanno risorse disponibili per affrontare una spesa imprevista di 700 euro. Un milione e 330 mila, il 5,5%, le famiglie che incontrano difficoltà nel fronteggiare alcune spese. La maggioranza di queste famiglie si è trovata almeno una volta nel corso del 2007 senza soldi per pagare le spese alimentari, i vestiti, le spese mediche e quelle per i trasporti. Infine sono circa un milione e 500 mila, il 6,3% del totale le famiglie che denunciano seri problemi di bilancio e di spesa quotidiana, tra i più alti rischi di arretrati nel pagamento delle spese dell’affitto e delle bollette, difficoltà nel pagare il riscaldamento e nel dotarsi di beni durevoli.
Il perché della foto? Vedete un po' voi...

mercoledì 20 maggio 2009

Bombardare il buon senso


Finanziare una disoccupazione “seria” per 800 mila persone, costruire 3 mila asili nido per 90 mila bambini dagli 0 ai 3 anni e sollevare così dalla loro cura 50 mila famiglie, mettere in sicurezza mille scuole per un numero complessivo di 380 mila studenti, inondare l'Italia di energia pulita con 10 milioni di pannelli solari per 700 mila famiglie o ricostruire il centro storico dell'Aquila (5 mila case inagibili, ospedale e casa dello studente, comprare 20 treni per i pendolari per un numero complessivo di 20 mila utenti al giorno oppure comprare 5 Canadeir 415 per il servizio antincendio che coprirebbero una zona occupata da 200 mila abitanti. Costo totale di tutte queste operazioni (sommate): 15 miliardi di euro. Questa è la cifra che ha investito il parlamento italiano per finanziare l'acquisto di 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter completi di relativi equipaggiamenti, supporto logistico iniziale e approntamento delle basi operative (4 aeroporti, una portaerei e la realizzazione a Cameri, in provincia di Novara, di un centro europeo di manutenzione, revisione, riparazione e modifica dei velivoli italiani e olandesi). E non, evidentemente per asili, disoccupazione, energia pulita, scuola e sociale.
A denunciare la spesa del parlamento italiano è la Rete italiana per il disarmo e della campagna Sbilanciamoci! che questa mattina ha presentato a Roma un appello per investire i 15 miliardi a favore della popolazione italiana.
Il progetto, è faraonico: si tratta di un sistema d’arma di 5° generazione, essendo il Joint Strike Fighter (JSF) un aereo da combattimento monomotore, monoposto, in grado di operare alla velocità del suono, ma con velocità di crociera subsonica. È ottimizzato per il ruolo aria terra (quindi per l’attacco) ed ha due stive interne per le bombe che possono essere anche di tipo nucleare. Capofila del progetto sono gli Stati Uniti e vi partecipano altri 8 paesi: Regno Unito al primo livello, Italia ed Olanda al secondo livello, Turchia, Canada, Australia Norvegia e Danimarca al terzo livello. La ditta capo commessa è l’americana Lokheed (vi ricorda nulla?)Martin Aero. La ditta italiana maggiormente coinvolta è l’Alenia Aeronautica che partecipa allo sviluppo e alla produzione “second source” dell’ala; sono poi coinvolte in modo minore un’altra ventina di aziende.

martedì 12 maggio 2009

Stranieri e stranitaliani


Gli italiani vivono una strana scissione: hanno bisogno degli stranieri, li assumono, ma vorrebbero che in Italia non ce ne fossero. Col decreto flussi del 2007 sono state presentate oltre 700 mila domande; nel 2008 sono state fatte poco più di 6 mila espulsioni: ecco allora che il dibattito sui respingimenti ha solo il sapore di propaganda elettorale. Il fondo per le politiche di integrazione è stato quasi azzerato: sono rimasti 5 milioni di euro, contro i 300 della Spagna e i 750 della Germania. Affermare che un richiedente asilo debba arrivare attraverso i flussi regolari è una sciocchezza. Impossibile dire a priori quanti migranti hanno diritto all’asilo, ma in passato erano anche la metà dei richiedenti. Comunque dal mare arriva solo il 10% degli stranieri. L'Italia multietnica è un'esigenza della storia: oggi c’è un cittadino immigrato ogni 15 abitanti, nel 2050 ce ne sarà uno ogni sei. Senza di loro seri problemi nella collaborazione familiare, nei lavori agricoli, in settori come l’edilizia o i trasporti.

mercoledì 6 maggio 2009

Gatta ci cova...


ROMA - Nuove regole per il licenziamento, superamento della distinzione fra lavoro autonomo e lavoro subordinato, realizzazione di un nuovo "Statuto dei lavori”. Così il Libro bianco del welfare affronta il tema e le prospettive future del mercato del lavoro e delle sue variabili. “Sono oramai maturi i tempi per assetti regolatori e statuti normativi specifici per tipologia di settore produttivo”, si legge nel documento, per il quale le criticità attuali non possono essere superate affidandosi ad una “concezione formalistica e burocratica dei rapporti di lavoro”. L'ottica illustrata nel documento è quella della realizzazione dello “Statuto dei lavori ipotizzato da Marco Biagi: il Libro bianco lo presenta come un corpo di “tutele progressive del lavoro”, costruite a seconda delle variabili dell"anzianità di servizio e del “reale grado di dipendenza economica del lavoratore”. Un’ottica globale che porterà – secondo il governo - alla revisione della normativa sul licenziamento (“recesso dal rapporto di lavoro”) con minori frizioni sociali del passato, anche in virtù di “un congruo periodo di inserimento” e di un “moderno sistema di tutele attive”. (da Redattore Sociale)
Io sento una gran puzza di bruciato... vi ricordate quando volevano eliminare l'art. 18? Secondo me ci riprovano. Teniamo alta la soglia di attenzione